domenica 1 giugno 2014

Perché iperalimentarsi con tanti succhi di frutta e verdurA

LE VITAMINE E LA PREVENZIONE E CURA DELLE MALATTIE.Le vitamine occupano un importante ruolo in medicina preventiva, affermazione messa in evidenza da numerose ricerche che hanno preso in considerazione gli effetti protettivi che alcune di esse determinano.La Vitamina C, l`acido pantotenico e l`acido nicotinico somministrati in opportune dosi, svolgono un`azione ipocolesterolemizzante ed ipolipemizzante, e pertanto proteggono l`apparato cardiovascolare dai danni determinati dall`accumulo di colesterolo e di lipidi nei liquidi biologici.Ma sono la vitamina E, la vitamina C ed il Beta-carotene che, per la loro azione antiossidante, devono essere considerate sostanze naturali dotate di un`eccezionale potere protettivo nei confronti dei radicali liberi che sempre più incidono nella patologia degenerativa delle cellule e dei tessuti; annullando il potere oncogeno dei radicali liberi, le suddette vitamine devono essere ritenute gli antitumorali più efficaci e nello stesso tempo innocui, in quanto privi di effetti collaterali e secondari.E` sempre più evidente che gli agenti patogeni, siano essi di origine batterica o virale, possono determinare lo stato di malattia se prendono il sopravvento sui poteri naturali di difesa dell`organismo. Le vitamine, assunte in quantità ottimale, potenziando al massimo i meccanismi biologici di difesa, ci danno la possibilità di bloccare l`attività sia degli agenti patogeni che di quelli oncogeni, di vincere le malattie e di godere di un ottimo stato di salute e di efficienza fisica, e, di conseguenza, di ottenere un reale benessere.Le vitamine infine, per il loro potere di attivare tutti i processi metabolici, contribuiscono notevolmente a ritardare l`invecchiamento generale, specie quello di alcuni organi e tessuti, come il tessuto nervoso e cutaneo, la cui efficienza è espressione di attività e giovinezza.
VITAMINE E PREVENZIONE DEI TUMORI.In questi ultimi anni numerosi ricercatori hanno messo in evidenza che esistono stretti rapporti tra vitamina A, vitamina E, vitamina C e sviluppo delle neoplasie. In particolare, per la vitamina A, è stato osservato che alterazioni istologiche riscontrate in animali sottoposti a dieta carente della stessa, hanno una certa analogia con alcune lesioni precancerose della cute e delle muscose; questa osservazione ha spinto alcuni studiosi ad ipotizzare un eventuale ruolo della vitamina A nel prevenire le lesioni neoplastiche. Alcune ricerche infatti, condotte sia in vivo che in vitro, hanno dimostrato che sia la vitamina A che i retinoidi sono capaci di inibire la proliferazione delle cellule normali e di sopprimere, in alcuni modelli sperimentali, l`evoluzione maligna delle cellule promossa da cancerogeni chimici, radiazioni ionizzanti e virus.Inoltre sia studi epidemiologici che prospettici hanno evidenziato come esista una interrelazione tra assunzione di vit. A, e valori plasmatici del retinolo, dei carotenoidi ed insorgenza delle neoplasie. Nell`ambito dei rapporti esistenti tra vitamine e cancro, anche sulla vitamina E si è polarizzata l`attenzione dei ricercatori. La vitamina E, come è noto, svolge la sua principale azione come antiossidante fisiologico sulle strutture lipidiche cellulari bloccando i radicali liberi, intermedi estremamente reattivi, capaci di provocare danni sia a livello del DNA, che a livello dei fosfolipidi di membrana, con formazione di perossidi degli acidi grassi polinsaturi.E` stato anche dimostrato che i radicali liberi svolgono un ruolo importante sullo sviluppo delle neoplasie. Dati sperimentali hanno infatti messo in evidenza che le radiazioni U.V. inducono la formazione di radicali liberi ed infine che diversi agenti chimici cancerogeni devono subire modificazioni molecolari per diventare attivi. Pertanto i radicali liberi, possedendo una elevata reattività chimica, potrebbero essere implicati nell`attivazione dei chemiocancerogeni.Anche la vitamina C trova indicazioni sempre più precise nella prevenzione della cancerogenesi; in particolare tale vitamina, somministrata per via orale, è capace di inibire la formazione delle nitrosamine, prodotte per reazione dei nitriti con i gruppi amminici. Le nitrosamine sono sostanze cancerogene responsabili di tumori a carico dell`esofago, dello stomaco, del fegato, della vescica e del polmone.Infine prove sempre più evidenti indicano che gravi stati di ipovitaminosi A, E e C, l`Herpes tipo 2, i contraccettivi orali ed il fumo, possono essere co-cancerogeni del Papilloma virus umano (HPV), principale agente cancerogeno del cervicocarcinoma.
L`AZIONE DELLE VITAMINE NEL MDB.Il Metodo Di Bella deve gran parte della sua attività al livello energetico della struttura polietilenica dei carotinoidi adoperati, disciolti nel solvente quasi apolare dell`alfa-tocoferile-acetato.A queste proprietà soprattutto viene attribuita la capacità eliminatoria (scavenger) dei radicali liberi, antiossidante ed anticancerosa.Di circa un migliaio di carotinoidi noti, solo circa 600 si trovano in natura e solo una quarantina vengono introdotti con gli alimenti.I carotinoidi con nove o più doppi legami coniugati sono i migliori scavengers. Alcuni carotinoidi agiscono attivando l`espressione dei geni per la sintesi della connessina 43, che fa parte dei `gaps` intercellulari, allo stesso modo che la canthaxanthina ed il beta-carotene, capacità indipendente dall`attività antiossidante.Gli acidi retinoici attivano il gene attraverso un recettore; non invece il betacarotene. Molti carotinoidi poi esercitano la loro attività antinfiammatoria ed immunomodulante attraverso l`attività lipossigenasica e le molecole prodotte dall`attività dell`enzima.Il beta-carotene, più che l`alfa-, il licopene, la luteina, la zeaxantina, la criptoxantina, contenuti tutti in molte frutta e verdure, riducono significativamente la frequenza del cancro della cute e delle mucose.Già parecchi decenni or sono il sottoscritto impiegava il beta-carotene, sospeso nel latte di mandorla, contro gli effetti dell`irradiazione U.V. sulla pelle, mentre ha visto regredire fino alla guarigione il melanoma, istologicamente confermato, per applicazione diretta quotidiana di axeroftolo palmitato sui noduli di melanoma (Di Bella L.: Boll. SIBS, 1940, XV, 402; idem Arch. Sci. Biol. 1940, XXXVI, 470-492; idem Arch. Sci.Biol. 1943, XXIX, 301-334; ibidem XXX, 3-8).Quando per coercitive strategie accademiche sono stato costretto a tacere, ho continuato discretamente a raccogliere le mie osservazioni ed a seguire gli sviluppi bibliografici.Nel 1981 comparve il lavoro di SHEKELLE R.B. & Coll. (Lancet, 1981, 2, 1185-1190) nel quale si informava che, su 2.000 impiegati della Western Electric Co. Di Chicago, 33 si ammalarono di ca. del polmone, evidenziando come il minor rischio di malattia fosse stato riscontrato fra quelli che consumavano maggiori quantità di vitamina A e carotinoidi.In un`indagine prospettica su 7.000 giapponesi hawaiani, lungo un periodo di 10 anni, la maggiore incidenza di ca. del polmone si ebbe tra quelli che avevano il più basso tasso serico di beta-carotene (NOMURA N.M.Y.: Cancer Res-, 1985, 45, 2369-72). Risultati praticamente sovrapponibili ebbe ZIEGLER R.G. (Amer. J. Epidemiol. 1986, 123, 1080-1093).Non tutti i tipi di tumore sono altrettanto correlati col tasso serico di axeroftolo, né ugualmente con quello di beta-carotene. Probabilmente solo una parte della molecola polietilenica partecipa alla cascata carcinogenetica, né tutte le fasi della carcinogenesi si svolgono ugualmente in tutti i tipi di cellule.                   Prof. Luigi Di BellaContro il cancro una vita più regolare. Un articolo, basato su un'intervista al Prof. Luigi Di Bella, apparso nell'ottobre 1987 su un quotidiano svizzero. Il Prof. Luigi Di Bella durante una lezione all'Università di Modena. L'articolo, scritto da Giuseppe Zois per il "Giornale del Popolo" quotidiano della Svizzera italiana, porta la data del 14 ottobre 1987. Come si evince dall'articolo, l'occasione per l'intervista era stata data dal Congresso tenutosi a  Tübingen nei giorni 6-8 settembre 1987, che aveva destato notevole eco non solo negli ambienti scientifici, ma anche tra la stampa specializzata (ovviamente non in quella italiana). Successivamente, il lavoro scritto dal Prof. Di Bella e presentato al convegno fu pubblicato da una rivista scientifica internazionale ("Melatonin in thrombocytogenesis" - Gupta et al., editors - The Pineal gland and cancer - Brain Research promotion; 1988. Pagg. 183-194). La conclusione dell'articolo è stata evidentemente ricavata da un colloquio con lo scienziato, ricorrendo concetti e termini dallo stesso più volte espressi. Per maggiore chiarezza, abbiamo riportato in verde quanto scritto dal giornalista, in blu quanto detto direttamente dal Prof. Di Bella.                                  *     *     * 

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