sabato 31 maggio 2014

acqua alcalina importante

4 idee per avere acqua pura e alcalina a casa tua

[Articolo di Bianca Luana Chirnoaga] Da piccola mi ricordo che i miei genitori mi dicevano sempre “Bevi tanta acqua!” e “Lascia stare le gassose!” Anche a te è successo? Ora come ora mi viene da sorridere perché, crescendo, mi sono resa conto di quanto abbiano avuto ragione nello spingermi ad idratarmi.
Come ben sappiamo, infatti, per il 75% siamo composti d’acqua, quindi è fondamentale assumere giornalmente 3-4 litri del nostro elisir. Una giusta quantità d’acqua non solo è importantissima per la nostra salute, ma dona anche quella carica di energia e vitalità di cui abbiamo tanto bisogno.
In più ci rende di buon umore. Ti senti bene quando sei idratato, vero? :) Ma se in passato bere tanta acqua bastava, o almeno sembrava bastasse, recenti studi hanno dimostrato che assumere durante il giorno una quantità elevata di H2O non basta per nutrire in profondità le nostre cellule. Perché? Perché tutto dipende dalla qualità d’acqua che si beve.
Infatti, oggigiorno le fonti più comuni da cui prendiamo la nostra quotidiana acqua sono o il rubinetto domestico o la classica acqua imbottigliata (sperando che essa sia più controllata e più pura rispetto a quella che abbiamo in casa). Ti dirò che in entrambi in casi l’acqua non è quella che vorresti bere.
E’ stato dimostrato, infatti, che l’acqua imbottigliata, proprio perché è statica ed è molto spesso esposta alla luce del sole, per non parlare del materiale con cui sta a contatto, fa sì che prolifichino i batteri e che dal punto di vista nutrizionale quest’acqua sia “morta” e per di più acida.
Per quanto riguarda l’acqua del rubinetto, l’unico punto a suo favore è il fatto che è scorrevole e quindi non statica, pur essendo anche essa “morta”. Quindi che tipo acqua dovrei  bere per idratarmi veramente? Per avere dei reali benefici per la nostra salute, non basta semplicemente bere acqua, ma affinché il nostro corpo sia veramente idratato necessitiamo di un’acqua di qualità, pulita, pura e alcalina. In poche parole un’acqua che:
  • Abbia un pH alto: un pH che varia dai 8.5 ai 9.5;
  •  Che sia filtrata: l’acqua del rubinetto o imbottigliata non è sempre affidabile: può contenere batteri, metalli pesanti e altre tossine;
  • Che abbia una temperatura media: un’acqua fredda è difficilmente utilizzabile dal nostro corpo e consuma parte gran parte della nostra energia
Perché l’acqua alcalina è necessaria per sentirci bene?
L’acqua alcalina è fondamentale per il nostro benessere quotidiano. Noi siamo esattamente ciò che beviamo! Se beviamo acqua acida, saremo acidi. Se beviamo acqua alcalina, saremo alcalini.
Un’appropriata idratazione conserva tutte le nostre cellule sane ed il pH in equilibrio, in maniera che il nostro corpo possa essere sano. Se le cellule non ricevono i minerali tampone necessari (ossia quei minerali che contrastano l’acidità), esse andranno ad estrarre i minerali alcalini dalle ossa, dai muscoli e da altre parti del corpo, lasciando indifese queste aree.
Quindi, per idratare veramente il nostro corpo, ci occorre acqua pura, alcalina, carica di elettroni e con una struttura molecolare ideale. Al contrario, la perdita di quest’equilibrio interno e, dunque, l’aumento dell’acidità, è una delle cause di molti disturbi. Quindi, come e cosa dobbiamo fare per avere sempre a disposizione un acqua così buona e alcalina?
Ci sono vari metodi per creare dell’acqua alcalina, oggi però ti parlerò di 4 in particolare:
1. Con Il limone
Una soluzione parzialmente efficace ed anche gustosa per alcalinizzare il nostro corpo è bere acqua con limone. Il limone, infatti, specialmente se assunto al mattino a stomaco vuoto con acqua leggermente calda, alcalinizza l’organismo, fa lavorare bene il fegato, i reni e aiuta il sistema digestivo a riattivarsi. Maggiori informazioni nel video sotto:
2. Con il bicarbonato.
Un’altra soluzione  è sciogliere nell’acqua dei minerali come il bicarbonato di sodio. Essa può essere un buon metodo per migliorare parzialmente le qualità dell’acqua  se non viene quotidianamente ripetuta. Infatti, per far sì che l’acqua assuma le proprietà che desideriamo, bisogna utilizzare una quantità abbastanza elevata di questi minerali, il ché a lungo andare potrebbe causare degli effetti secondari.
3. Aggiungendo dei prodotti naturali a base di corallo sango.
Andando alla ricerca di metodi per alcalinizzare il mio organismo e avendo provato di tutto, mi sono rivolta infine a uno specialista naturopata che mi ha vivamente consigliato dei prodotti naturali davvero rivoluzionanti nel campo dell’integrazione, i prodotti “Coral Club” frutto di ricerche scientifiche durate più di 25 anni. Questi prodotti sono a base di Corallo Sango, un minerale proveniente dalle isole Okinawa (Giappone) dove l’aspettativa di vita è di oltre 90 anni.
Analizzandone il motivo, vari ricercatori hanno scoperto che la ragione per cui queste persone vivono così a lungo, è la qualità dell’acqua che bevono giornalmente ricca in calcio di corallo Sango (che nelle isole Okinawa ha la più alta concentrazione del mondo). Infatti, delle 2.500 specie di corallo bianco, il Corallo Sango è l’unico ad essere utile agli essere umani.
Le analisi hanno mostrato che questo particolare tipo di corallo è ricco di calcio, magnesio, potassio, sodio e un gran numero di oligoelementi essenziali. L’elevato contenuto di calcio è altamente biodisponibile e particolarmente utile per l’organismo.
Infatti, il calcio nel corpo umano svolge numerose funzioni importanti tra cui anche l’alcalinizzazione. Per questo motivo, l’aggiunta di questa polvere di corallo alla tua acqua altera l’equilibrio acido-alcalino e aumenta l’alcalinità (il pH verrà portato a 8,59). Il regolare consumo d’acqua con aggiunta di questo prodotto favorisce un miglioramento della salute della tua pelle, dei capelli, delle unghie, e ti aiuta a mantenere il tuo corpo giovane, pieno d’energia e tono vitale.
Oltre alla polvere Coral-Mine puoi usare delle gocce di pH alcalino concentrato. Se sei interessato/a a questi prodotti puoi trovarli >> qui <<.
4. Aumentando la quantità di ioni d’idrogeno con l’aiuto di un ionizzatore.
Il miglior modo per ottenere acqua viva, alcalina e di alta qualità è aumentando la quantità di ioni OH- con l’aiuto di un ionizzatore d’acqua come questo: clicca qui per vederlo Questo processo viene chiamato anche elettrolisi.
L’ionizzazione o l’elettrolisi inverte la carica della comune acqua da positiva in negativa, rompendo i legami dei cluster (gruppi di numerose molecole d’acqua) rimpicciolendoli in gruppi da 46 molecole.
Ciò non solo innalza l’ORP (potenziale redox), creando acqua caricata elettro-chimicamente,ma anche, il pH dell’acqua (rendendola più alcalina). Un’ atrezzatura del genere è un investimento a lungo termine ed è estremamente utile per produrre acqua salubre a casa tua. Il costo di utilizzo, inclusa l’elettricità, è generalmente basso: circa 1 centesimo per litro di acqua ionizzata.
Ti ringrazio di cuore per aver letto cosa avevo da condividere con te su questo argomento e ringrazio George Luis per averlo reso possibile. Se ti è piaciuto questo articolo e pensi che potrebbe essere utile anche ai tuoi amici, sentiti libero di usare i pulsanti in basso per diffonderlo.   Un grande abbraccio e a presto.
- Bianca Luana Chirnoaga
>> Per favore prima di commentare leggi tutti i commenti precedenti cosìcché non vengano ripetuti gli stessi argomenti. <<

venerdì 30 maggio 2014

principi attivi e funzionamento nei dettagli del MDB

retinoidi Axeroftolo palmitato, Ac Trans retinoico , Beta carotene , alfa tocoferile acetato

I galenici del Metodo Di Bella (MDB) sono:
Soluzione di retinoidi
MDB(Axeroftolo
palmitato, Ac Trans retinoico , Beta carotene , alfa tocoferile acetato) e
Melatonina
biologica MDB (la Melatonina ha un legame chimico con adenosina e glicina) sono
composti
creati dal Prof. Luigi Di Bella associando molecole biologiche con
caratteristiche biochimiche e rapporti studiati per esaltarne gli effetti antitumorali,
immunostimolanti e antidegenerativi. Se confezionati e somministrati secondo le
indicazioni del Prof Di Bella non hanno effetti tossici anche per somministrazioni
continuative nel corso di anni. Questi componenti del MDB secondo le istruzioni del
prof Di Bella sono preparati:
a) Ricorrendo alle sostanze più pure, di qualità controllata
b) Seguendo fedelmente le norme di preparazione codificate dal Prof Di Bella
c) disponendo di adeguati locali e apparecchiature.
La qualità dei farmaci ovviamente è essenziale per una risposta terapeutica ottimale.
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Un’imperfetta preparazione e una scorretta applicazione ( come avvenne durante la
pseudosperimentazione del 1998) compromettono ovviamente i risultati .

condoitrinsolfato acido D-glucuronico e D-galattosammina

Galatturoglicani

Utilizzo:
Fa parte del modulo variabile. Si utilizza in fiale orali o in polvere o in bustine o in polvere galenica associato alla glucosammina solfato, in dosi superiori a 1 g in due somministrazioni giornaliere.
È estratto dagli squali ed è costituito dal concatenamento alternato di acido D-glucuronico e D-galattosammina, in cui è presente in posizione 4-6 un residuo solforico (condroitin-4 solfato e condroitin-6 solfato). Svolge azione condroprotettiva, appartiene alla classe dei glicosaminoglicani, costituenti essenziali della matrice cartilaginea e della ECM. Nella cartilagine, i glicosaminoglicani sono chimicamente coniugati a proteine con collagene, formando i proteoglicani. Alcune delle azioni evidenziate sono: inibizione di enzimi litici (elastasi, proteasi, ialuronidasi, glucuronidasi, ß-acetil-glucaminidasi). Svolge attività antinfiammatoria attraverso l’inibizione di immunocomplessi originati dal processo flogistico. Le sue indicazioni terapeutiche note sono relative soprattutto all’osteoartrosi e ai dolori articolari, e sono dovute all’inibizione dell’elastasi leucocitaria, enzima di cui sono stati riscontrati elevati tassi nel plasma, ma soprattutto nei liquidi sinoviali di ammalati reumatici. Sarebbero auspicabili studi sulla concentrazione di elastasi nei tessuti neoplastici e limitrofi. L’elastasi leucocitaria è con tutta probabilità una delle cause del sovvertimento strutturale e funzionale della matrice extracellulare, e pertanto anche del tessuto osteoarticolare ricco di proteoglicani e collagene. Le somministrazioni orali e parenterali non hanno evidenziato sensibili differenze di risposte cliniche, né tossicologiche ad eccezione di un sensibile contenimento del fabbisogno di fans e antidolorifici per l’impiego parenterale del Condroitin. Anche nelle lesioni degenerative osteocartilaginee legate alla patologia neoplastica e a sindrome paraneoplastica, concorre a contenere la sintomatologia algica. È indicato in funzione antiblastica e antimetastatica per la sua attività trofica su tutti i tessuti mesenchimali, sulla matrice extracellulare e su tutte quelle strutture esercitanti funzione di contenimento e barriera alla disseminazione neoplastica. È confermata anche da dati recenti della letteratura l’attività citostatica diretta dei galatturoglicani, oltre quella indiretta in qualità di elementi essenziale del trofismo e funzionalità della ECM.



ENDOXAN Ciclofosfamide,

http://www.metododibella.org/cms-web/upl/doc/DOCUMENTAZIONI%20PER%20I%20PAZIENTI/ENDOXAN%20_valenza%20terapeutica%20nel%20MDB.pdf



http://www.metododibella.org/cms-web/upl/doc/DOCUMENTAZIONI%20PER%20I%20PAZIENTI/ENDOXAN%20_valenza%20terapeutica%20nel%20MDB.pdf

PARLODEL Bromocriptina mesilato

PARLODEL

 


 
 
Bromocriptina
 
 

Utilizzo:
Fa parte del modulo fisso. Si utilizza in dosaggi di 2,5 mg, frazionati in 2-3 somministrazioni giornaliere durante il pasto.
 
 
E’ indicata in tutte le neoplasie per la sua potente attività inibitrice dei fattori di crescita, sinergica pertanto alla somatostatina e suoi derivati sintetici e alla melatonina. Trova particolare indicazione ed efficacia nei tumori che risentono maggiormente della prolattina come fattore di crescita. Le controindicazioni sono rappresentate da nausea, che insorge principalmente nelle somministrazioni uniche giornaliere e a digiuno, cui si può ovviare frazionando le somministrazioni e rallentando l’assorbimento attraverso l’assunzione ai pasti.
 
 
 
Documenti Associati An attempt at conservative treatment in selected cases of type I endometrial carcinoma (stage I a/G1) in young women.
Angiogenesi negli adenomi pituitari – relazione con la funzione endocrina, trattamento e risultati.
Azione antitumorale dell’octreotide e della bromocriptina sul prolattinoma sperimentale di ratto: effetti antiproliferativo e proapoptotico.
Azioni differenziali dell’agonista della dopamina, bromocriptina, sulla crescita dei tumori SMtTw che presentano un fenotipo cellulare della prolattina e/o somatotropo: relazione con l’espressione del recettore D2 della dopamina.
Base molecolare dell’oncogenesi pituitaria.
Bromocriptine induces parapoptosis as the main type of cell death responsible for experimental pituitary tumor shrinkage.
Carcinoma mammario in una paziente con iperprolattinemia.
Ciclofosfamide più somatostatina, bromocriptina, retinoidi, melatonina e ACTH nel trattamento dei linfomi non Hodgkin di basso grado in stadio avanzato: risultati di una sperimentazione di fase II.
Coinvolgimento dell’attivazione della chinasi della proteina, attivata dal mitogeno p38, nell’apoptosi indotta dalla bromocriptina nelle cellule di GH3 pituitario di ratto.
Complete objective response of neuroblastoma to biological treatment
Complete objective response of neuroblastoma to biological treatment
Effetti della bromocriptina e del terguride sulla proliferazione cellulare e sull’apoptosi nella ghiandola pituitaria anteriore di ratto stimolata dall’estrogeno.
Evolution of an aggressive prolactinoma into a growth hormone secreting pituitary tumor coincident with GNAS gene mutation.
Expression of D2RmRNA isoforms and ERmRNA isoforms in prolactinomas: correlation
Il Metodo Di Bella (relazione al Congr.Mondiale di Singapore)
Immunohistochemical expression of pituitary tumor transforming gene (PTTG) in
La pulsazione LH anormale nelle donne con amenorrea iperprolattinemica si normalizza dopo il trattamento con la bromocriptina: valutazione basata sulla deconvolution.
Long-term treatment with bromocriptine inhibits endometrial adenocarcinoma development in rats.
Malattia al seno benigna.
Metastasi lombosacrali ricorrenti di meningioma intracraniale. Dati di un caso e resoconto della letteratura.
Polycystic ovary syndrome and prolactinoma association.
Pre-operative dopamine agonist therapy improves post-operative tumor control
Prevenzione del carcinoma mammario di ratto con l’utilizzo di leuprolide come equivalente dell’ovariectomia.
Prolattinomi nei bambini e negli adolescenti. Presentazione clinica e osservazione a lungo termine.
Rapido allargamento e ricorrenza di una craniofarinigoma intrasellare preesistente durante due gravidanze. Dati di un caso.
Ricerca di risorse: reti dell’espressione dei geni mediate dalla prolattina e guidata dagli estrogeni nelle neoplasie intraepiteliali prostatiche indotte dagli ormoni.
Risposta obiettiva completa a terapia biologica di carcinoma plurifocale della mammella
Risposta obiettiva completa di un carcinoma esofageo squamocellulare a terapia biologica
Ruolo dell’ipofisi nello sviluppo del tumore con estrdiolo etinilico nel fegato di ratto.
Secrezione dell’ormone della crescita prodotto dal GHRH, GHRP-6 o GHRH più GHRP-6 in pazienti con microprolattinoma e macroprolattinoma prima e dopo la terapia con la bromocriptina.
Soppressione della displasia indotta dal testosterone e dall’estradiol-17beta nella prostata dorso laterale dei ratti Noble mediante bromocriptina.
The dopamine receptor D2 agonist bromocriptine inhibits glucose-stimulated insulin secretion by direct activation of the alpha2-adrenergic receptors in beta cells.
Trattamento a lungo termine con bromocriptina di adenoma pituitario pluriormonale con secrezione di tirotropina, ormone della crescita e prolattina.
Uno studio di fase II della bromocriptina in pazienti con cancro alla prostata androgeno-dipendente.

ferrograd

FERROGRAD ® Solfato ferroso

FERROGRAD ® è un farmaco a base di Solfato ferroso.
GRUPPO TERAPEUTICO: Antianemico.
FERROGRAD ®  Solfato ferroso Indicazioni
Meccanismo d'azione
Studi svolti ed efficacia clinica
Modalità d'uso e posologia
Avvertenze GRAVIDANZA e ALLATTAMENTO
Interazioni
Controindicazioni
Effetti indesiderati

Indicazioni FERROGRAD ® Solfato ferroso

FERROGRAD ® è utilizzato nella terapia marziale dei quadri anemici da carenza di ferro, da emorragie acute o croniche, e da malattie infettive.
FERROGRAD ® può essere utilizzato anche in caso di aumentato fabbisogno o di ridotto apporto od assorbimento del ferro alimentare.

Meccanismo d'azione FERROGRAD ® Solfato ferroso

Il ferro solfonato, assunto oralmente tramite FERROGRAD ® viene efficacemente assorbito a livello della porzione prossimale dell'intestino, soprattutto quando il paziente è a digiuno. La formulazione a rilascio controllato si avvale di compresse costituite da una matrice di resina porosa ed inerte, impregnata con il sale di ferro. In questo modo la liberazione del minerale si realizza dopo circa 1 ora dall'assunzione, quando il farmaco ha raggiunto già la porzione duodenale, riducendo così al minimo le perdite da mancato assorbimento.
Studi sulla farmacocinetica del ferro dimostrano come il suo assorbimento risulti massimo quando somministrato in piccole dosi e quando le scorte marziali dell'organismo risultano compromesse.
Normalmente l'escrezione media giornaliera di questo elemento è di circa 0.5 - 1 mg, quota che aumenta quasi del doppio durante il flusso mestruale.
L'azione antianemica di questo elemento è giustificata nelle forme di anemia sideropenica, ossia determinate da carenze di ferro, ed in seguito ad emorragie gravi o prolungate, che richiedono un pull intenso di questo minerale importante per la salute eritrocitaria (rientra nella struttura e nella formazione dell'emoglobina).

Studi svolti ed efficacia clinica

1. FERRO SOLFATO E LATTOFERRINA IN GRAVIDANZA
La somministrazione di ferro solfato in donne gravide, caratterizzate da quadro anemico, per 30 giorni, ha garantito un aumento significativo delle concentrazioni di emoglobina. Tuttavia la somministrazione orale di lattoferrina ha permesso non solo un aumento dei livelli di emoglobina, ma anche un aumento dei globuli rossi e del ferro sierico, dimostrando così una maggior efficacia.

2. FERRO SOLFATO NELLA FASE PRE-OPERATORIA

Ann R Coll Surg Engl. 2010 Oct;92(7):569-72. Epub 2010 Jun 23.
Short course pre-operative ferrous sulphate supplementation--is it worthwhile in patients with colorectal cancer?
Quinn M, Drummond RJ, Ross F, Murray J, Murphy J, Macdonald A.

L'anemia sideropenica, che caratterizza i pazienti affetti da carcinoma colo-rettale, rappresenta un fattore di rischio serio in vista dell'intervento chirurgico. Un breve periodo di supplementazione con ferro solfato si è dimostrato particolarmente utile sia nell'incrementare le concentrazioni ematiche di ferro, sia nel ridurre la necessità e la quantità di trasfusioni in fase post-operatoria.

3. L'IMPORTANZA DELLA SUPPLEMENTAZIONE CON FERRO NEI DONATORI

Transfusion. 2008 Jun;48(6):1192-7. Epub 2008 Mar 17.
Short-term ferrous sulfate supplementation in female blood donors.
Maghsudlu M, Nasizadeh S, Toogeh GR, Zandieh T, Parandoush S, Rezayani M.

L'assunzione di ferro solfato per 1 settimana in donatori di sangue, ha garantito un netto miglioramento di vari parametri ematologici, quali emocromo, concentrazione di emoglobina, ferro sierico e ferritina sierica, salvaguardando salute e qualità di vita del donatore.

Modalità d'uso e posologia

FERROGRAD ® compresse ricoperte a rilascio controllato da 595 mg di solfato ferroso.
La somministrazione di una compressa al giorno, deglutita senza masticare, dovrebbe essere sufficiente a coprire i fabbisogni anche più esigenti di questo elemento.
Eventuali variazioni del dosaggio dovrebbero essere decise dal medico in base alla gravità del quadro anemico.
IN OGNI CASO, PRIMA DELL'ASSUNZIONE DI FERROGRAD ® Solfato ferroso - è NECESSARIA LA PRESCRIZIONE ED IL CONTROLLO DEL PROPRIO MEDICO.

Avvertenze FERROGRAD ® Solfato ferroso

L'assunzione di FERROGRAD ® in quanto farmaco antiamenico, dovrebbe essere giustificata dalla presenza di anemie di natura sideropenica. Per questo motivo, è importante che il medico valuti attentamente il quadro clinico e marziale del paziente.
L'assunzione orale di ferro non dovrebbe realizzarsi nell'ora precedente e nelle due ore successive all'assunzione di antiacidi e chinolonici, che ne ridurrebbero drasticamente l'assorbimento.
L'eccessiva assunzione di ferro, potrebbe comportare avvelenamento.
FERROGRAD ® non interferisce con le capacità di guida e di uso di autoveicoli.

GRAVIDANZA ED ALLATTAMENTO
L'assunzione secondo le necessità, e secondo le dosi terapeutiche, non ha alcun effetto collaterale sulla salute del feto. La somministrazione di FERROGRAD ® potrebbe anche avere ruolo terapeutico ed integrativo nelle gestanti e nelle nutrici, entrambe caratterizzate da un aumentato fabbisogno di questo elemento.

Interazioni

La concomitante somministrazione di ferro e tetracicline, antiacidi, chinolonici o cloramfenicolo, potrebbe determinare una riduzione significativa dell'assorbimento di entrambi i principi attivi.
Per questo motivo è opportuno distanziare l'assunzione di ferro di almeno 2 ore dai suddetti principi attivi.
Il ferro può determinare anche una riduzione dell'assorbimento della metildopa e della tiroxina, riducendone l'efficacia terapeutica.

Controindicazioni FERROGRAD ® Solfato ferroso

FERROGRAD ® è controindicato in caso di emocromatosi, emosiderosi, anemia emolitica ed ipersensibilità nota verso uno dei suoi componenti.
FERROGRAD ® non dovrebbe essere assunto in presenza di diverticoli ed ostruzioni intestinali, o da pazienti sottoposti a trasfusione o a terapia parenterale a base di ferro.

Effetti indesiderati - Effetti collaterali

L'assunzione orale di ferro potrebbe risultare particolarmente fastidiosa in pazienti ipersensibili a tale elemento, nonostante la formulazione a rilascio controllato.
Le reazioni avverse più documentate sono diarrea, stipsi, nausea, dolori addominali, colorazione scura delle feci e reazioni allergiche.
Dosi eccessive possono determinare intossicazione acuta da ferro, caratterizzata da aumentata permeabilità vascolare, ipovolemia e collassi cardiovascolari.

Note

FERROGRAD ® èvendibile soltanto sotto prescrizione medica.


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Dostinex Cabergolina



 Cabergolina




Utilizzo:
Fa parte del modulo fisso. Si utilizza in sostituzione o abbinamento della bromocriptina quando non è tollerata in dosi di 0,5 mg la settimana, aumentabili in particolari situazioni di progressione neoplasica, disseminazione metastatica, soprattutto nei tumori prolattina-ormonodipendenti.
E’ indicata in tutte le neoplasie per la sua potente attività inibitrice dei fattori di crescita, sinergica pertanto alla somatostatina e suoi derivati sintetici e alla melatonina. Trova particolare indicazione ed efficacia nei tumori che risentono maggiormente della prolattina come fattore di crescita.




 

 

 

Indicazioni per il Dostinex, effetti collaterali e posologia

Il Dostinex è un farmaco indicato per ridurre i livelli di prolattina nel sangue. Vediamo quando e come si deve usare

Il Dostinex è uno dei farmaci indicati quando si soffre di iperprolattinemia, ovvero quando i livelli di prolattina, nel sangue, siano troppo alti. Quest’ormone prodotto dall’ipofisi (una delle nostre ghiandole endocrine), infatti, in condizioni normali è molto basso sia negli uomini che nelle donne, il suo livello si innalza solo in gravidanza e allattamento, dato che la sua funzione primaria è quella di stimolare la produzione del latte materno.
Tuttavia, qualche volta anche disturbi a carico della tiroide o altro genere di squilibri può portare ad una iperprolattinemia non legata alla gravidanza. Ed è porprio in casi come questo che entra in gioco il Dostinex.
Di che farmaco si tratta e quali sono le sue indicazioni d’uso e gli eventuali effetti collaterali? Andiamo con ordine. Innanzi tutto, il principio attivo del Dostinex è una sostanza chiamata cabergolina. In quali casi il medico prescrive questo farmaco?
  • Inibizione o soprressione della lattasi (la produzione di latte materno) dopo il parto (se la mamma non vuole allattare), o dopo un aborto
  • Trattamento dei disturbi iperprolattinemici sia negli uomini che nelle donne
Nel primo caso, quando, cioè, il Dostinex serva per interrompere la normale produzione di latte materno, queste sono le dosi indicate e il modo d’uso:
  • Per inibire (ma non interrompere del tutto), la lattazione, si consiglia una dose pari a 1 mg al giorno (pari a due compresse in unica soluzione, da assumersi dopo il pasto) iniziando dal primo giorno dopo il parto 
  • Per far cessare del tutto la lattazione, invece, la dose di Dostinex rimane la stessa ma la somministrazione cambia. Si consiglia l’assunzione di mezza compressa (pari a 0,25 mg) ogni 12 ore per due giorni
In caso di iperprolattinemia, un disturbo prevalentemente femminile che si associa a sintomi come amenorrea (interruzione del ciclo mestruale), gonfiore al seno con produzione di latte e infertilità, la posologia del Dostinex è la seguente:
In genere si comincia con una somministrazione settimanale graduale, ovvero una compressa da 0,5 mg da dividersi in due volte alla settimana (es. mezza compressa il lunedì e l’altra metà il giovedì). Successivamente la dose viene aumentata fino ad arrivare a quella che si condidera la quota ottimale che è di 1 mg (due compresse) a settimana.
A seconda dei casi si può salire fino a 2 mg a settimana ma si possono verificare anche dei casi di “resistenza” all’azione del farmaco che necessitano di una dose pari a 4-5 mg di Dostinex a settimana. La somministrazione avviene sempre a stomaco pieno e durante tutta la cura è assolutamente indispensabile il continuo monitoraggio da parte del medico, visto che si tratta di un medicinale che può dare ipersensibilità ed effetti collaterali. Ecco i principali:
  • Disturbi cardiocircolatori
  • Sonnolenza
  • Insufficienza renale
  • Ipotensione
  • Disturbi psichiatrici
  • Disturbi gastrointestinali
Durante la cura a base di Dostinex nelle donne si ripristina l’ovulazione e quindi la possibilità di concepire. Va da sè che in caso di gravidanza la somministrazione del farmaco deve essere immediatamente sospesa.

Bere acqua alcalina fa bene all equilibrio fisiologico del corpo












Sappiamo che l’effetto finale più grave dell’acidosi è proprio il tumore.
Ci sono due fattori sempre presenti quando c’è un tumore, indipendentemente dal tipo: un pH acido e la mancanza di ossigeno, definita “ipossia”.
Questa è stata la grande scoperta di Otto Warburg, premio Nobel per la Medicina nel 1931.
I malati terminali di tumore sono in genere 1000 volte più “acidi” delle persone sane, hanno un valore di pH del sangue molto basso perché in carenza di ossigeno il glucosio si trasforma in acido lattico, e questo abbassa il pH cellulare da 7,3 fino a 6 o meno.
I tumori non riescono a mantenersi in un ambiente ricco di ossigeno e con un pH superiore a 7,4; infatti ad un pH di 8,5 nei tessuti connettivali le cellule tumorali muoiono mentre le cellule sane sopravvivono.


Se avessimo già una malattia potremmo fare una prevenzione secondaria, cioè evitare l’aggravamento delle nostre condizioni cliniche o addirittura invertire l’effetto peggiorativo delle stesse malattie.
L’unico metro importante per la salute sarà il pH del sangue e dei tessuti, ovvero quanto esso sia acido o alcalino.
Il livello del pH dei nostri fluidi interni incide su ogni cellula del corpo e l’intero processo metabolico dipende da un ambiente alcalino. L’iperacidità cronica corrode i tessuti ed arriva ad interrompere tutte le funzioni cellulari perché interferisce con la vita stessa.
Fra tutti gli equilibri che il corpo umano si sforza di ottenere il più importante è proprio quello acido-alcalino. Il corpo umano è stato concepito per essere alcalino e farà di tutto per conservarsi lievemente alcalino, ma tutte le funzioni corporee producono effetti acidi perché il corpo è alcalino nella struttura e acido nella funzione.
Questo significa che il corpo ha bisogno di carburante alcalino (frutta e verdura), mentre gli acidi sono il sottoprodotto di tutta l’attività metabolica; se a tale attività si aggiunge un enorme disordine alimentare, si verifica la massiva iperacidificazione di cellule, tessuti, organi e infine del sangue, aprendo le porte alle patologie croniche.
Quando il sangue si trova di fronte ad un eccesso di acido comincia ad estrarre i minerali alcalini dai nostri tessuti per controbilanciarlo; se ce ne sono quantità insufficienti nella dieta o nelle riserve corporee potrebbero essere sottratti al sangue (in questo caso si parla di ioni sodio e potassio), alle ossa e alle cartilagini (ione calcio), o ai muscoli (ione magnesio), dove appunto questi elementi sono necessari.
Se il sovraccarico di acido oltrepassa l’acidità sanguigna ’acido in eccesso viene scaricato nei tessuti come deposito. Successivamente il sistema linfatico deve neutralizzare ciò che può, ma se esso è sovraccarico e i suoi vasi non drenano correttamente, l’acido si accumula nel tessuto connettivo.
Inoltre nella linfa liberare i tessuti dall’acido significa riscaricarlo nel sangue.
In tal modo si innesca un circolo vizioso di prelevamento di minerali ancora alcalini con un ulteriore sovraccarico degli organi filtro, che sono il fegato e i reni. I più frequenti malesseri acuti o ricorrenti derivano dalla mobilizzazione di minerali alcalini nel tentativo di evitare la distruzione delle cellule, oppure di permettere la disintossicazione del corpo.


Acidosi e Invecchiamento
Quando il corpo cerca di disfarsi degli acidi attraverso la pelle si verificano eczemi, acne, foruncoli, oppure nel tessuto connettivo si verificano cefalee, crampi muscolari, dolori, edemi, infiammazioni.
Tutti i sintomi cronici sono collegati all’impossibilità di eliminare gli acidi.
Quando i residui acidi si accumulano nel corpo ed entrano nel flusso sanguigno, il sistema circolatorio cercherà di liberarsene sotto forma gassosa (attraverso i polmoni) o liquida (attraverso i reni).
Se ci sono troppi rifiuti acidi da gestire, essi si depositano negli organi (cuore, pancreas, fegato, intestino) o nei tessuti grassi, formando polipi, cisti, calcoli acidi, verruche, noduli, fibromi, ritenzione idrica, tumori.
Questo processo di demolizione dei residui acidi è l’invecchiamento, che conduce alla fine alle malattie degenerative ed ai tumori. Tutto ciò è provocato dagli acidi alimentari, che derivano da ciò che mangiamo e da ciò che beviamo, dagli acidi metabolici, creati dal nostro organismo in seguito alla trasformazione in energia di quanto introduciamo con gli alimenti e con l’acqua, e da quelli ambientali che provengono da ciò che ci circonda (gas di scarico, sostanze chimiche, coloranti, conservanti e pesticidi).
Nel nostro organismo esistono miliardi e miliardi di batteri e di funghi che svolgono funzioni fondamentali per la nostra vita; essi, se messi in condizioni di replicarsi grazie al terreno acido del nostro corpo, proliferano fino a creare situazioni patologiche gravi, anche in seguito alle scorie metaboliche che da essi stessi sono prodotte e che sono residui acidi scaricati nella circolazione sanguigna o all’interno delle cellule.
I batteri e i funghi in replicazione sono proprio la manifestazione di un ambiente interno compromesso, causato da un’acidità cronica.
Per invertire la situazione occorre creare un ambiente interno alcalino, che non sostenga lo sviluppo dei microrganismi.
Quando il corpo, infatti, passa dall’acidità all’alcalinità, batteri e funghi bloccano la loro crescita e ritornano a svolgere la loro funzione fisiologica.
Per comprendere l’importanza di mantenere alcalino l’ambiente del nostro corpo basta ricordare che sono alcalini sia il mare, dal quale si è sviluppata la vita sulla Terra, che il liquido amniotico nel quale eravamo immersi durante la gestazione.
Se paragonassimo il nostro corpo ad un acquario, e le nostre cellule a pesci immersi in un fluido che trasporta il cibo e rimuove le scorie, non penseremo mai di sporcare l’acqua del nostro acquario con sostanze tossiche di ogni genere, come sostanze tossiche o cibi acidi!
Avendolo fatto da anni, è arrivato il momento di risolvere definitivamente il problema.


Cambiare l’acqua!

Dobbiamo ripulire il nostro ambiente interno. I cibi di origine animale, quali carne, pesce, uova, latticini, i cibi raffinati, i prodotti lievitati, i cereali, i dolcificanti artificiali, lo zucchero, l’alcool, il caffè, il tè nero, le bibite gassate sono tutti acidificanti.
Invece i vegetali crudi sono alcalinizzanti, specie quelli verdi, che sono i cibi con minore contenuto calorico e zuccherino e con maggiore potere nutritivo. Lo sono anche la frutta non dolce, il limone, il pompelmo, le noci e i cereali germogliati.
Alcuni cereali come il farro, il grano saraceno e il miglio sono poco acidificanti.
Tutti gli ortaggi sono incredibilmente ricchi di sostanze nutritive e di antiossidanti, forniscono tutte le vitamine, i minerali micronutrienti che ci occorrono.
Anche gli acidi polinsaturi contenuti in pesce, frutta e ortaggi sono importanti per il nostro corpo e la loro assenza nell’alimentazione arreca carenza nutrizionali e conseguente degenerazione.
Essi vengono anche definiti AGE (Acidi Grassi Essenziali), rafforzano le membrane cellulari e la parete dei vasi sanguigni, sono alcalini e neutralizzano gli acidi introdotti nella dieta e in seguito all’attività metabolica. Anche l’olio di oliva contiene AGE, usati per l’energia cellulare.
Gli AGE rafforzano le difese immunitarie, lubrificano le articolazioni, isolano il corpo contro le perdite di calore, forniscono energia, entrano nella produzione delle prostaglandine (che proteggono contro le malattie cardiache, l'ictus, l'ipertensione, l'arteriosclerosi, le trombosi). Inoltre aiutano a migliorare l’artrite, l’asma, la sindrome premestruale e le allergie.

 
L'IMPORTANZA DELL'ACQUA
Il nostro corpo è fatto per il 70% di acqua alcalina, i nostri occhi per il 98% e il sangue per il 94%.
Pertanto, noi dovremmo rifornire tutte le parti del corpo di una grande quantità di questo componente fondamentale. Ciò include i cibi ricchi di acqua alcalina come gli ortaggi verdi e la frutta, e la stessa acqua alcalina ricca di elettroni con un PH 9,5.
Il 75% delle persone sono cronicamente disidratate, cioè non assumono i 2 litri di acqua al giorno che sono il minimo per mantenersi in buona salute. In media ogni persona ingerisce solo 1 litro di liquidi al giorno, o anche meno, spesso sotto forma di caffè, thè e bevande analcoliche che praticamente “rubano” acqua all’organismo. Addirittura il 10% delle persone riferisce di non bere acqua per niente, e questo è molto pericoloso se si pensa che l’adulto medio perde giornalmente dai 2,5 ai 3 litri di liquidi sudando, respirando, urinando, muovendosi, dormendo. Se non si assume acqua a sufficienza si ingrassa, perché il metabolismo rallenta.
Inoltre siamo così poco sintonizzati con i segnali di sete dei nostri corpi da interpretarli come morsi di fame, il che vuol dire che se non beviamo abbastanza, mangiamo troppo. Se non assumiamo acqua aumenterà la ritenzione idrica perché un corpo acido spinge acqua nei tessuti per neutralizzare gli acidi che vi si trovano.
Infatti l’organismo utilizza l’acqua per neutralizzare gli acidi, per diluirne l’eccesso e per rimuoverli dal corpo insieme a tutte le tossine tramite l’urina, il sudore e le feci.
Senza acqua a sufficienza il corpo diventa troppo acido e passa in modalità di preservazione, producendo solo tessuto grasso.
Basta solo una piccolissima quantità pari al 2% di perdita fluidi corporei, come avviene ad esempio durante un’ora di un’attività fisica media perché ciò accada.
Oltre a ciò, la mancanza di acqua è la prima causa del senso di fatica durante la giornata, perché la carenza di energia ci fa sentire stanchi e deboli. Una perdita di acqua del 3% causa una discreta perdita della forza muscolare, mentre una diminuzione di acqua corporea del 4% provoca confusione, problemi della memoria a breve termine, difficoltà di attenzione e determina un calo del 30% della capacità di svolgere mansioni fisiche.
Un’ulteriore riduzione dell’1% del liquido corporeo determina tachicardia e squilibrio della termoregolazione corporea, mentre il 7% di perdita di acqua crea collasso. Nelle primissime fasi, la disidratazione provoca ansia, irritabilità, depressione, compulsione verso i dolci, crampi muscolari. Quando diventa più consistente, si hanno reflusso gastroesofageo, dolori alle articolazioni, fibromialgia, stipsi e colite.
Ad una grave disidratazione sono connessi asma, allergie, diabete, ipertensione, eczemi, acne.

Fonte: Dott. Francesco Oliviero 






Molti di noi soffrono di disadratazione cronica senza esserne consapevoli....

La condizione di disidratazione cronica è stata scoperta dal dottor fereydoon batmanghelidj nelle carceri iraniane nelle quali era rinchiuso, per ragioni politiche nel 1979.

Un giorno al dottore fu portato un detenuto che soffriva di di grave ulcera peptica, il dottore non avendo medicine da somministrargli gli consigliò di bere due bicchieri di acqua ogni tre ore.....

nel giro di pochi mesi il paziente guarì, così il dottore ripetè l'esperimento con altri carcerati che soffrivano la stessa patologia e anche gli altri carcerati migliorarono o guarirono definitivamente...

Una volta scarcerato il dottore continuò i suoi studi scoprendo la condizione di DISIDRATAZIONE CRONICA.

Il dottore scoprì che molte piccole e grandi patologie erano legate alla disidratazione del paziente, scopri anche che l'aumeto di somministrazione di acqua alleviava o faceva scomparire una infinità di patologie come:
- ansia, depressione
- artrite
- asma
- calcoli renali
- cardiopatie
- disturbi del deficit di attenzione
- edema
- emboli
- glaucoma
- impotenza e perdita di libido
- infezioni del tratto urinario
- Insonnia
- ipertensione
- lupus
- mal di schiena, dolori muscolari e articolari
- nausea mattutina durante la gravidanza
- problemi di memoria
- problemi gastrointestinali
- problemi respiratori e sinusiti
- sindrome pre-mestruale
- stanchezza
- stipsi e diarrea
- vampate di calore

Il rapporto tra insufficienza idrica nel corpo e malattie, portò il dottore a concludere che molte persone soffrono inconsapevolmente di disidratazione cronica, uno stato nel quale il corpo, privato per lunghi periodi di sufficiente apporto di acqua risulta non in grado di svolgere le normali funzioni in maniera efficiente se non addirittura a non svolgerle affatto..
Durante la disidratazione cronica le pareti delle nostre cellule iniziano a ringrinzire perdendo elasticità e rischiando un danno organico alle loro pareti, pareti che rivestono un ruolo fondamentale nel mantenimento del giusto rapporto di sali minerali intra ed extracellulari, funzioni regolate da osmosi e pompa sodio-potassio-magnesio...

la giusta permeabilità delle pareti delle nostre cellule dipende da un'adeguata idratazione del corpo, una corretta permeabilità delle pareti cellulari permette un perfetto funzionamento delle stesse, bevendo molta acqua buona si mantiene in salute la membrana cellulare, vi sembra poco? alcune patologie come il cancro hanno origine da disfunzioni della membrana cellulare che provocano squilibri minerali ed elettromagnetici al suo interno...
troppo spesso ci dimentichiamo che il nostro corpo è formato da singole cellule e che il loro buon funzionamento per noi vuol dire salute...

I primi nove mesi della nostra vita, mesi nei quali avviene la più profonda modificazione della nostra struttura umana li viviamo immersi nel liquido amniotico, nasciamo e ci formiamo all'interno di una membrana materna ripiena di acqua, nello specifico, acqua alcalina all'8,5 di ph..
Molti di noi bevono acqua solo quando hanno sete....
non sanno che la sete è l'ultima manifestazione di un processo disidratante, quando si sente sete il nostro corpo già da tempo è in riserva di acqua...
La disidratazione cronica può avere diverse origini, tuttavia quella più comune è legata ad una scarsa somministrazione di acqua nell'arco della giornata o ad una scorretta alimentazione...

Come possiamo valutare se il nostro corpo è in disidratazione idrica?
abbiamo appena detto che studi hanno dimostrato che quando arriva la sete il nostro corpo si trova già da tempo in disidratazione, come possiamo allora valutare il nostro equilibrio idrico prima che il nostro corpo subisca danni rilevanti?

Un metodo discretamente valido e semplice per valutare lo stato della nostra idratazione corporea è quello di controllare il colore delle urine.....
Un corpo ben idratato espelle urina trasparente
io bevo 6 litri di acqua al giorno e la mia urina in qualsiasi momento della giornata pare quasi acqua pura, trasparente e superlimpida, vi posto lo specchietto delle analisi della stessa, si ripetono sempre uguali...



Un corpo con disidratazione lieve o moderata espelle un'urina giallo accesso, spesso nelle analisi scrivono 8giallo paglierino)

Un corpo disidratato espelle urina scura, arancione, prima dell'avvento del mio cancro e il conseguente stravolgimento delle mie abitudini alimentari e idriche le mie urine erano arancioni tendenti allo scuro, ero continuamente disidratato sebbene bevessi molta birra, il problema è che l'acqua lavorata, gasata, alcolica, non idrata un bel nulla, anzi, stimola la disidratazione ;-)
Io ho studiato molto attentamente i benefici dell'acqua e della sua giusta somministrazione....
ho studiato e mi sono accorto di averindovinato tiotalmente la scelta di incrementare l'assunzione di acqua da 1 litro a 6 litri il giorno, quando ho iniziato a bere molto non conoscevo molto bene i benefici dell'operazione, oggi che ho consapevolezza devo dire che sono stato scaltro e intuitivo, una buona idratazione facilita il mio corpo nel suo processo di autoguarigione che è in atto grazie alle mie strategie terapeutiche....

Io sto guarendo anche perchè ogni giorno mi bevo 6 litri di acqua, ora bevo addirittura acqua buona e questo farà una grande differenza positiva nel mio processo di guarigione.....

dovete sapere amici che nei mie studi, non solo ho scoperto che bere molta acqua fa bene, ho scoperto anche che va bevuta acqua buona, perchè molta acqua buona non fa bene, fa BENISSIMOOOOOOOOOOOO.



Non permettete che le membrane delle vostre cellule deteriorino nel tempo per un'insufficiente assunzione di acqua buona, per farove non lo fate, informatevi su quel che vi dico, non pretendo di convincervi, è sufficiente che riesca a stimolare il vostro interesse nel capire se quel che vi sto raccontando corrisponde al vero o sono solo fandonie....

Andate a ficcarci il naso, documentatevi in rete, le fonti sono infinite, oppure leggetevi il libro che vi propongo, capirete l'importanza di una giusta idratazione e di quanto incida positivamente sulla nostra salute un'acqua buona depurata, alcalinizzata e ionizzata...