giovedì 29 maggio 2014

Padre Romano Zago aloa arborescens

    Padre Romano Zago



    Chi è Padre Romano Zago?

    Nato in Brasile, nell'attuale comune di Progresso, l'11 aprile del 1932, Romano Zago, ascendenti italiani, entra appena undicenne nel seminario Serafico "San Francesco" di Taquari dove porta a termine gli studi. Diviene novizio nel 1952. Studia filosofia a Daltro Filho e Teologia a Divinipolis, in Mato Grosso, e viene ordinato sacerdote nell'ordine dei Frati Minori. È presto nominato professore presso il seminario di Taquari dove aveva iniziato i suoi studi, nel 1971 si laurea anche in lettere ed insegna Francese, Spagnolo, Portoghese e Latino nelle varie case del suo ordine. Nel 1991 viene inviato a prestare il proprio servizio in Israele, dove prosegue nell'insegnamento ai giovani.
    Oggi vive e lavora in Brasile, dove è tornato al termine della sua missione in Terrasanta.



    Una bevanda "straordinaria"

    È in Israele che Padre Romano elabora la sua scoperta. L'aloe , o Babosa, presente in abbondanti quantità nella regione, è la "materia prima" su cui egli concentra la propria attenzione, nei momenti liberi. "Conoscevo già la pianta - dichiarerà in seguito il religioso - in Brasile, mia madre ce la dava sempre come lenitivo, quando da bambini ci ferivamo giocando o per tante piccole cose legate ai guai fisici. Ma allora non credevo che una pianta così piccola e diffusa potesse avere un potere guaritivo così grande".
    Mescolando il succo ricavato dalla frullatura delle foglie della pianta con semplice miele d'api e grappa, ottiene un composto dalle proprietà guaritive straordinarie. I suoi primi "pazienti", cui Padre Romano dona alcune dosi della bevanda, sono alcuni cittadini indistintamente di religione cristiana, ebraica, musulmana.

    La ricerca di Padre Romano Zago è pubblicata sulla nota rivista "Terra Santa" e su altre riviste specializzate e di rilievo. È l'inizio della notorietà per il frate francescano e il suo elisir di lunga vita. Rientrato in Brasile nel '95, Padre Romano Zago divulga ulteriormente la sua formula, e comincia a dedicarsi in modo continuativo alla sua sperimentazione e alla cura degli ammalati più gravi e disperati. Convinto dalle numerose guarigioni straordinarie, raccoglie la sua esperienza nel libro “O cancer tem cura” (“Di cancro si può guarire”, edizione italiana Adle edizioni, Padova), in cui Padre Romano espone con semplicità e chiarezza, la pratica della cura della “malattia del secolo” attraverso la sua bevanda a base di Aloe. Se alcuni sono guariti avvalendosi di questo metodo semplice ed economico, perché non offfrire questa stessa opportunità a più persone? Ecco il mio unico obiettivo”, spiega nel suo libro Padre Romano Zago.

    Nel volume, tra gli altri capitoli dedicati a spiegare la forza del preparato anche rispondendo con precisione ad alcune tra le più comuni domande che possono sorgere di fronte alla portata rivoluzionaria del prodotto, spicca il capitolo “Internazionalizzazione della formula”. In esso viene spiegato come il preparato a base di Aloe ha trovato via via accoglimento in molti paesi, acquisendo dignità di cura completa contro gravi malattie, e vengono riportate numerosissime testimonianze di persone guarite perfettamente grazie all'assunzione del preparato.

    Padre Romano Zago nel 1998 ha concesso l'autorizzazione ad un'industria brasiliana a produrre in suo nome il preparato a base di Aloe. È da qui che prende il via la storia dell' “Aloe di Padre Romano Zago”, bevanda fedele alla formula orig inale, e commercializzata in numerosi paesi.
    Nello stesso anno veniva istituita la Fondazione "Fra Romano Zago", che oltre ad essere attiva nel sostegno a persone in difficoltà e nella solidarietà in genere, conduce un'intensa attività di diffusione e ricerca sui vantaggi e sulle proprietà curative dei prodotti naturali, fra cui l'Aloe ha, ovviamente, un posto di primo piano.


    Come il padre arriva alla formula

    “Onestamente non ho la pretesa di essere considerato il creatore o l' inventore del metodo. Tanto meno di presentarmi come il pioniere, o in altre parole, come il primo che ha applicato questa forma con esito positivo. Questo infatti non corrisponderebbe a verità. Altri, molto prima di me, dovrebbero arrogarsi, giustamente, tale diritto”. (“Di cancro si può guarire”, edizioni Adle, Padova, pag. 5).
    Con queste parole, Padre Romano Zago vuole sottolineare il fatto di essere stato il principale diffusore, non l'inventore della formula che ha, in realtà, messa a punto avendola tratta dalla saggezza popolare, dalla gente delle baraccopoli in cui si trovava ad operare e dall'insegnamento di altri padri francescani, fra tutti padre Arno Reckzigel, Padre provinciale durante il suo incarico presso Rio Grande do Sul.
    Il merito di Padre Romano Zago, questo umile ma instancabile frate francescano, è quello di avere perseguito, con grande determinazione e costanza, la diffusione del preparato a base di aloe, da lui perfezionato, prima attraverso la somministrazione diretta, ad infinite persone che si recavano da lui desiderose di ottenere almeno una speranza di guarigione nel momento difficile della “malattia del secolo”, per loro stesse o per i loro familiari; e poi con diverse pubblicazioni che hanno reso nota la formula dell’Aloe di Padre Romano Zago anche in Occidente, tra cui “O cancer tem cura”, il libro che in Italia è edito dalle edizioni Adle di Padova col titolo “Di cancro si può guarire”.


    Perché gli ingredienti

    Il particolare successo della formula è dovuto ai suoi tre ingredienti: l'aloe innanzitutto, e poi il miele e la grappa. Perché questi ingredienti, come mai miele e grappa (o cognac, o brandy) ad accompagnare le proprietà dell'aloe? “La spiegazione è semplice” dirà lo stesso Padre Romano. Ed in effetti è così. Il miele infatti, sempre che si tratti di miele d’api, naturale e non (troppo) trattato, ha la proprietà di veicolare, di condurre le sostanze curative contenute nel succo d’aloe, fino ai recettori più remoti del nostro organismo, consentendo al preparato di esercitare la sua azione benefica.
    Quanto alla grappa, essa effettua un'azione di vasodilatazione, ovvero allarga i vasi sanguigni facilitando la depurazione generale dell'organismo. Il sangue può così purificarsi, eliminando le sostanze infettanti. Inoltre, l'organismo umano non sarebbe in grado di assorbire integralmente il liquido viscoso e ricco di proprietà, ovvero l'aloina, che sgorga quando si incide una pianta di aloe, senza scioglierlo in un distillato.

    Come si prepara e si assume - le reazioni del nostro organismo

    Ed ecco la formula definitiva dell'Aloe di Padre Romano Zago.


    INGREDIENTI:
    Mezzo chilo di miele d'api (miele biologico di acacia)
    40-50 ml (circa 6 cucchiai) di distillato (Grappa, Cognac, whisky, etc.)
    350/400 grammi di foglie di Aloe Arborescens.

    COME SI PREPARA?
    La risposta la fornisce lo stesso Padre: “Togliere le spine dai bordi del le foglie e la polvere depositatasi, utilizzando uno straccio asciutto o una spugna. Tagliare a pezzi le foglie (senza togliere la buccia) e metterle nel frullatore assieme al miele e al distillato prescelto. Frullare bene e il preparato è pronto per il consumo. Non va filtrato, né cotto, ma solo conservato con cura in frigorifero all'interno di un barattolo scuro, ben chiuso”.
    Le dosi che il padre consiglia prevedono l'assunzione di un cucchiaio da tavola una mezz'ora prima di ciascuno dei tre pasti principali. Il prodotto va agitato bene prima dell'uso. Concluso il primo barattolo, è il caso di sottoporsi ad una visita medica per capire lo stato della malattia. In base al responso, dopo una pausa di alcuni giorni, si potrà ripetere il ciclo di cura, fino all' eliminazione del male.
    L'aloe utilizzata deve essere una pianta matura, quindi di almeno quattro anni, ed è importante che anche il miele sia di ottima qualità e soprattutto naturale, proprio a causa della sua caratteristica di “trasportatore” delle sostanze benefiche contenute nell'aloe.
    Quanto alle reazioni che la somministrazione dell'aloe può dare, Padre Romano Zago precisa che esse non devono spaventare. Rappresentano infatti l’espulsione, la liberazione completa da parte dell'organismo delle sostanze impure, e soprattutto, quando si verificano, hanno una durata limitata, da uno a tre giorni al massimo.
    In chi assume la bevanda a base di aloe si possono dunque verificare eruzioni cutanee, oppure diarrea o nei casi più accentuati, conati di vomito: ma il tutto, secondo Padre Romano, indica che si è sulla buona strada, e che gli sforzi fatti iniziano a dare i propri frutti. Tutti possono assumere il preparato, anche se esso è sconsigliato soltanto alle donne in stato di gravidanza, per la loro particolare condizione.

    Come preparo il mio aloe arborescens-reishi 3%


    Sostieni la mia mission
    con un piccolo versamento ;-)
    Il mio protocollo mi costa 1.200 euro al mese.....
    Lo stato mi ha abbandonato, o acetto sorafenib, oppure mi devo arrangiare, io ho deciso di arrangiarmi per salvarmi la vita, loro non sono capaci di salvarmela, vogliono solo avvelenarmi con un farmaco ridicolo che non mi da speranze di vita, sorafenib non salva la vita

    Aiutami a salvarmi la vita con un piccolo contributo curativo

    Ieri sera mi sono preparato il mio arborescens e ho immortalato il tutto.....

    Vediamo i materiali che ho utilizzato



    pianta di aloe arborescens
    frullatore
    adesivo nero
    forbici
    taglierino
    grappa
    bicchierino per grappa
    bilance
    phoon
    torcia led
    miele bio alla rucola
    il mio solito succo verde
    reishi - ganoderma estratto titolato 30% (qui usavo ganoderma di bassa qualità, il mio errore estivo legato alle problematiche finanziarie) mai errore più grande, ora che uso ganoderma di alta qualità capisco la differenza.

    Io mi curo amici, non gioco, ...............

    non è un gioco questo ......
    qui ci siamo dentro, tutto dipende da me, solo da me, io nel mio quotidiano con il cancro addosso, un cancro che ho fermato, (bella soddisfazione) - ma la partita è appena incominciata - quindi non devo sbagliare, nulla, se sbaglio pago io, pago io e pago carissimo, - qui, o si vince o si vince, la partita non permette compromessi..



    Per prima cosa ho sterilizzato il barattolo dove metterò la miscela immunostimolante...
    L'ho fatto bollire per 10 minuti, nel frattempo mi sono lavato le mani con disinfettante e sapone
    Una volta sterilizzato il barattolo l'ho asciugato dentro col phoon evitando di toccare l'interno con mani o stracci, deve rimanere il più possibile sterile.

    Asciugato il barattolo l'ho sigillato col suo coperchio ed ho iniziato a ricoprirlo con il nastro adesivo nero cosi isolo il prodotto dalla luce

    Una volta isolato il barattolo dal buio........


    Ho iniziato a preparare i prodotti che utilizzo,...


    Un bicchierino di grappa (24 grammi) servirà per mantenere l'intruglio immunostimolante.


    10 grammi di fungo reishi - ganoderma lucidum - questo è il mio tocco creativo rispetto alla ricetta di base diffusa in internet, io ci metto anche il reishi perchè il reishi lo voglio ovunque, caffè, the verde, decotto, in polvere - nel mio immunostimolante non poteva mancare il reishi estratto titolato al 30% polisaccaridi da miceti di 20 giorni. :-)


    238 grammi di foglie aloe arborescens, ben lavate ---------


    A questo punto ho creato la penombra necessaria per la lavorazione, non so spiegarvi il perchè o il percome ma pare che il tutto vada fatto al buio, in penombra, questo cavolo di luce da fastidio a tutto quello che uso :-)

    Ho messo la torcetta a led sotto il tavolo, questa la penombra creata, a questo punto ho tagliato le foglie, scartato i lati con le spine, versati i pezzetti di aloe nel frullatore, aggiuti 400 grammi di miele bio alla rucola, il bicchierino di grappa e i 10 grammi di fungo reishi - ganoderma.

    Avviato il frullatore e ridotto tutto ad un liquido verdognolo di sapore dolce-amaro fantastico-


    eccolo qui, immediatamente chiuso e messo in frigorifero........


    i miei 700 grammi di immunostimolante all'aloe arborescens-reishi alcool 3% è fatto.
    ne prenderò due cucchiai rasi tre volte al giorno lontano da pasti, colazioni, spuntini..


    p.s. mentre preparavo il tutto mi sono sparato il mio solito succo verde,.

    miele e grappa fungono da conservanti naturali e da veicolanti per diversi principi attivi che non sarebbero altrimenti assimilabili.

    Il preparato ha comprovate azioni:
    - antinfiammatoria e antidolorifica
    - antiossidante/antinvecchiamento
    - antibatterica,antimicotica,antivirale
    - immunomodulante/immunostimolante
    - ipoglicemizzante detossificante del sangue
    - conosciuto anche come prodotto con attività antitumorale
    Possibili Applicazioni
    1) Regolarizzazione della pressione parziale di anidride carbonica nel sangue.
    2) Regolarizzazione dei valori del Glucosio ematico, soprattutto in pazienti diabetici.
    3) Diminuzione dei Trigliceridi.
    4) Regolarizzazione del Colesterolo totale con aumento del rapporto HDL/LDL.
    5) Normalizzazione della Bilirubina.
    6) Normalizzazione dell'acido urico.
    7) Regolarizzazione dei rapporti Sodio/Potassio e Calcio/Magnesio.
    8) Aumento dell'Emoglobina.
    9) Protezione gastro-enterica, epatica, pancreatica e renale.
    10) Attivazione delle difese immunitarie per infezioni acute.
    11) Riequilibrio linfocitario in malattie infettive croniche (epatite C, HIV / AIDS).
    12) Protezione anti-ossidativa del DNA dagli effetti delle radiazioni ionizzanti.












     http://aloearborescens.tripod.com/cura.htm












    Sostieni la mia mission
    con un piccolo versamento ;-)
    Il mio protocollo mi costa 1.200 euro al mese.....
    Lo stato mi ha abbandonato, o acetto sorafenib, oppure mi devo arrangiare, io ho deciso di arrangiarmi per salvarmi la vita, loro non sono capaci di salvarmela, vogliono solo avvelenarmi con un farmaco ridicolo che non mi da speranze di vita, sorafenib non salva la vita

    Aiutami a salvarmi la vita con un piccolo contributo curativo

    L’aloe è una pianta che cresce nei climi caldi e le sue foglie sono ricchissime di componenti che vanno da un’ampia gamma di sali minerali, di vitamine, di proteine, aminoacidi, polisaccaridi ed enzimi fino a molecole che hanno proprietà curative, cicatrizzanti, disinfettanti, antinfiammatorie, riepitelizzanti, immunomudolanti e rigeneranti del sistema immunitario.
    Per questi suoi requisiti, l’aloe presenta lo spettro più ampio, rispetto ad ogni altra pianta, del cosiddetto “fitocomplesso”, tanto da essere considerata medicinale dall’antichità e fino ai tempi moderni e di meritare, dopo un lunghissimo periodo di oblio, importanti attività di studio e di ricerca scientifica in tutto il mondo.
    Esistono circa 360 tipi di aloe, ma la più interessante in quanto a principi attivi è senza dubbio la “arborescens“, essendo la più completa.
    L’uso dell’Aloe, per le sue proprietà curative, risale al 1500 circa a.C. Nella medicina egiziana e cinese era utilizzara per curare ulcerazioni, ferite, malattie della pelle e parassiti intestinali. Nei tempi moderni si è scoperto e documentato che l’aloe ha straordinarie capacità di ripristinare il normale equilibrio dell’organismo intervenendo dove esistono dei meccanismi cellulari alterati.
    I suoi componenti agiscono in sinergia e si attivano e si potenziano reciprocamente.


    Di conseguenza usando la foglia intera si utilizzano tutti i principi attivi che offre questa pianta. Essa contiene più di 75 elementi nutritivi e i suoi componenti sono:

    - oltre 20 minerali tra i quali: calcio, cloro, ferro, magnesio, potassio, zinco, sodio, fosforo, manganese e rame.

    - oltre 11 vitamine, tra le quali: A,B1,B2,B3,B6,B12,C,E.

    - 7 degli 8 aminoacidi essenziali: fenilalanina, isoleucina, leucina, lisina, metionina, valina.

    - 11 dei 14 aminoacidi non essenziali: acido aspartico, acido glutamnico, alanina, arginina, cisteina, glicina etc..

    - enzimi: amiliasi,catalisi, cellulasi,creatina, lipasi etc..
    - mono e polisaccaridi: acido uronico, alinasi, mannosio, cellulosa, fosfochina.

    - antrachinoni: acido aloetico, aloina, antracene, emolina dell’aloe, acido crisofanico etc..
    - saponine, principi antibiotici, acidi organici, cumarine etc..


    L’aloe in particolare:

    - Potenzia e riattiva le difese immunitarie
    - E’ un antibiotico naturale e un potente antinfiammatorio
    - Disintossica, depura l’organismo ed è unequilibratore intestinale
    - E’ un potente battericida, antisettico, coagulate e cicatrizzante
    - Stimola il processo dirigenerazione cellulare Idrata i tessuti, ha proprietà analgesiche ed è antipiretico
    - Elimina il calore nelle piaghe, nelle ulcere e nelle infezioni
    - Ha azione calmante sul sistema nervoso
    - E’altamente nutritivo perché ricco diproteine, vitamine, aminoacidi, enzimi, carboidrati, saliminerali e vitamina B12
    - Stimola la produzione di endorfine, ha un effetto ipoglicemico
    - Stimola la fagocitosi di virus, batteri, tossine, cellule cancerose
    - Stimola il metabolismo, la sintesi proteica, la costruzione dei tessuti e la crescita cellulare.
    - Ha effetti energizzanti e rivitalizzanti
    - Svolge una straordinaria azione antitumorale attraverso lo stimolo delle difese immunitarie e la contestuale riduzione del processo di ossidazione cellulare.

    Fonte:




















    Nessun commento:

    Posta un commento