giovedì 29 maggio 2014

Metodo Di Bella: ecco perché funziona

Metodo Di Bella: ecco perché funziona


Pubblichiamo per gentile concessione del dottor Raffaele Morelli direttore della rivista Riza Psicosomatica Il metodo Di Bella impedisce al tumore di crescere. L’obiettivo è quello di accerchiare le cellule tumorali a 360°. Punta a curare il terreno biologico in cui la cellula da normale si trasforma in cancerosa; a cambiare quegli elementi (genetici, immunitari,) che favoriscono l’insorgenza del cancro. In questo modo lo “accerchia a 360° sino a farlo morire di vecchiaia”. Il metodo Di Bella non distrugge “tout court” le cellule neoplastiche ma le “addomestica”, inibendo la loro capacità di crescita selvaggia. “Quando un tessuto non può crescere – afferma il professar Di Bella – muore”. La cellula tumorale utilizza il GH (ormone della crescita) fino a 500 volte più del normale. Il metodo Di Bella agisce proprio attraverso la modulazione di questo fattore di crescita, il GH (non lo si può eliminare totalmente perché l’organismo deve continuare a rigenerarsi e ci sono cellule come quelle dell’epitelio intestinale che ogni due giorni si rifanno. In questo modo anche i bambini trattati con questa cura crescono normalmente. Il metodo si occupa di stimolare le risposte vitali dell’organismo, in particolare le difese immunitarie e di esaltare l’apporto di energia vitale ai tessuti. La terapia del professor Di bella è in grado di agire in maniera circoscritta sulle cellule tumorali, bloccando il loro accrescimento, senza distruggerne altre. Il metodo Di Bella si fonda su quattro principi: la somatostatina, la melatonina, la bromocriptina, un complesso di vitamine e retinoidi. A queste sostanze vengono aggiunte piccole quantità di chemioterapici. La somatostatina è il principale inibitore dell’ormone somatotropo (prodotto dall’ipofisi), detto anche Growt Hormol)e (GH) o ormone della crescita. Quest’ultimo è in gioco in qualsiasi processo di accrescimento tessutale e, in particolare, in quello delle cellule tumorali. La crescita del cancro infatti è rapida e invasiva perché “sfrutta” in maniera abnorme i l GH sino a 500 volte il normale. E’ su questo utilizzo anomalo che va ad agire il “metodo Di Bella”, in particolare la somatostatina, riducendolo al minimo possibile. Se una cellula non cresce più, invecchia e col tempo muore e viene espulsa. La melatonina non è altro che un grande ubiquitario “distributore” di energia a tutto l’organismo. In particolare porta i radicali energetici (AMP, ADP, ATP) all’interno delle cellule midollari, dove nasce il sangue. Secondo gli studi del professor Di Bella la melatonina gioca un ruolo fondamentale nella crasi ematica (la nascita e la maturazione delle cellule del sangue) all’interno del midollo osseo. Attraverso diversi meccanismi ne assume e ne mantiene il controllo. La sua somministrazione aumenta le piastrine ed i linfociti. Le piastrine migliorano l‘impermeabilità dell’endotelio (la parete dei vasi sanguigni) ai tentativi di infiltrazione delle cellule tumorali (esattamente il contrario dei farmaci chemioterapici che le indeboliscono); i linfociti danno vita alla sintesi di anticorpi e quindi esaltano le difese immunitarie favorendo lo strutturarsi di robuste barriere contro il tumore. La stessa funzione della melatonina sarebbe preziosa per il metabolismo nervoso. Ha anche un effetto direttamente anticancerogeno perché blocca la trascrizione genica a livello dei RNA. La bromocriptina serve ad ostacolare un importante fattore di crescita, la prolattina. Quest’ultima è un ormone prodotto dall’ipofisi che ha uno spettro d’azione molto ampio e, appunto favorisce l’azione proliferativa delle cellule in generale. Qualche decimo di milligrammo di bromocriptina consente di modularlo. I retinoidi sono composti sintetici simili alle vitamine e agiscono sui fattori di crescita nucleare. La vitamina A (tre tipi che funzionano sinergicamente) stabilizza in maniera formidabile i potenziali di membrana cellulare. La vitamina E inibisce totalmente i radicali liberi. La vitamina C (che va sciolta in acqua minerale altrimenti il cloro dell’acqua potabile la disattiva) è un potente ossido riduttore. La vitamina D rinforza insieme alle altre le condizioni biologiche dell’organismo. La composizione di retinoidi e vitamine è studiata in modo tale da non arrivare mai ad un accumulo.
Chemioterapici.
Vengono usati in certe circostanze ed in tempi molto ridotti. Sono dosi minime (un centesimo o un duecentesimo di quelle abituali) e vengono somministrate per bocca.
E’il massimo che l‘organismo può tollerare con la potente schermatura datagli dall’apporto di vitamine. Si usano in micro dosi quando c’è una massa tumorale eccessiva o che esercita una compressione sugli organi vitali, per rendere più rapida la riduzione e la decompressione. Da soli questi farmaci non hanno alcun effetto sul tumore, ma è la loro associazione che consente di ottenere risultati positivi. Se sono somministrati insieme coagiscono, svolgendo un’azione che ha un finalismo unico, frenare al massimo la crescita delle cellule tumorali.
Agiscono su tutte le forme tumorali (oggi sono classificate circa 11O diversi tipi di neoplasie) in quanto qualsiasi cellula neoplastica ha una crescita anomala e risente dei modulatori del fattore di crescita. Naturalmente alcuni tumori sono più resistenti: dipende dai recettori che hanno in superficie rispetto ai fattori di crescita. In molti casi si può parlare di guarigione completa (ad esempio nel linfoma maligno “Non Hodgkin“). In altre forme tumorali si può raggiungere la guarigione a seconda del momento di inizio della cura: nei tumori del colon, del retto, del pancreas, dell’esofago, delle ghiandole salivari e delle vie aree superiori, del melanoma curato precocemente.

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